martedì 24 dicembre 2019








Il fascino del Wi-Fi dal 1999 ha rivoluzionato la tecnologia delle reti di connessione, eliminando di fatto i fili di collegamento tra computer e cellulari, permettendo così la connessione interna ed esterna dei dispositivi verso Internet attraverso un sistema denominato “wireless” ovvero un collegamento senza fili. Tuttavia, nonostante innegabili vantaggi tecnici del wireless, diversi studi scientifici hanno dimostrato che le onde elettromagnetiche emesse dal Wi-Fi che per certi versi sono riconducibili a quelle emesse da un forno a microonde per cottura cibi, influenzano in maniera negativa la nostra salute.

Infatti il Wi-Fi può essere paragonato ad un disturbo, un rumore sordo che viene captato dalle cellule del nostro corpo, come lo sono ad esempio i rumori che vengono captati dal nostro sistema uditivo. Entrambi sono onde che si propagano nello spazio circostante. Il Wi-Fi utilizza onde elettromagnetiche ad alta frequenza, mentre il rumore utilizza onde acustiche a bassa frequenza.





Studi scientifici per salvaguardia



L’uso del Wi-Fi pregiudica il riposo aumentando l’insonnia
Dopo un certo periodo d’uso del Wi-Fi, si tende a rimanere svegli e si ha difficoltà a riaddormentarsi. La correlazione tra questi due fattori è stata oggetto di studio dal 2008 al 2011, inerente alla valutazione del sonno sull’utilizzo di cellulari. Alcuni partecipanti alla ricerca sono stati esposti a onde elettromagnetiche da Router Wi-Fi e dispositivi Bluetooth. I risultati hanno evidenziato che chi era stato esposto alla radiazione elettromagnetica hanno impiegato più tempo per addormentarsi. Inoltre sono stati osservati interazioni sulle onde cerebrali nei singoli individui. Pertanto dormire vicino ad un telefonino o un dispositivo wireless, può essere causa d’insonnia. La mancanza di sonno può avere conseguenze negative sulla salute, come l’insorgere della depressione, dell’ipertensione arteriosa e irritabilità.


La tecnologia Wi-Fi influenza lo sviluppo dei bambini
L’esposizione alle onde elettromagnetiche può influenzare il normale sviluppo delle cellule, in particolare del feto. Nel 2005 e nel 2009 sono stati condotti due studi, che hanno confermato lo sviluppo ritardato dei reni a causa della rottura della sintesi proteica. Questa disfunzione può essere molto grave perché la proprietà cellulare è particolarmente pronunciata nei tessuti di crescita sugli adolescenti e quindi sarebbero più sensibili agli effetti descritti.


Il Wi-Fi influisce sulla crescita cellulare
Un gruppo di studenti danesi del nono anno accademico, resosi conto di avere problemi di concentrazione, cercarono di capire se questa condizione fosse legata al fatto di dormire accanto agli Smartphone. Decisero così di porre dei router Wi-Fi accanto a recipienti con dentro semi di Crescione (Pianta con proprietà terapeutiche che si utilizza spesso in cucina per le sue proprietà disintossicanti e depurative) e furono notati degli effetti strani sui semi che erano vicino ai router che si erano seccati dopo pochi giorni, mentre quelli lontano dai router erano germogliati diventando piantine.


La tecnologia Wi-Fi pregiudica il funzionamento del cervello
A seguito delle difficoltà di concentrazione degli studenti danesi, alcuni ricercatori hanno valutato l’impatto del 4G ovvero del sistema di navigazione internet superveloce che potrebbero influenzare alcune funzioni cerebrali e grazie alla tecnologia di risonanza magnetica (MRI), hanno dimostrato che le persone esposte alle radiazioni del 4G hanno avuto una ridotta attività cerebrale.


La tecnologia Wi-Fi riduce l’attività cerebrale nelle donne
Un gruppo di 30 volontari sani, tra cui 15 uomini e 15 donne, sono state sottoposte ad un semplice test di memoria. Inizialmente, il test è stato fatto all’intero gruppo senza onde Wi-Fi. Questo gruppo non ha evidenziato alcun problema. Successivamente tutte le persone sono state esposte alla frequenza Wi-Fi vicino ad un punto di accesso wireless per circa 45 minuti. Durante questo test, i ricercatori hanno misurato l’attività cerebrale singolarmente ed hanno rilevato un significativo cambiamento dell’attività cerebrale più nelle donne che negli uomini.


Il Wi-Fi influisce la fertilità
In relazione agli esperimenti sulla fertilità, non sono soltanto gli uomini ad essere interessati dal Wi-Fi. Sembra certo che le onde elettromagnetiche influenzino seppur marginalmente anche le ovaie. L’esperimento è stato portato avanti sui ratti esposti al Wi-Fi per 2 ore al giorno per 45 giorni continuativi, ed è stato notato uno stress ossidativo molto sviluppato. Le conclusioni sono che un’elevata esposizione alle onde Wi-Fi causerebbe trisomia (gravidanze anomale) con ripercussioni dannose sulle ovaie.


Il Wi-Fi neutralizza il liquido seminale 
E’ stato accertato che il calore emesso dai computer portatili posti sopra alle ginocchia, influisce sulla qualità dello sperma. La temperatura non è l’unico fattore che minaccia la virilità dell’uomo. Infatti, ricercatori statunitensi ed argentini hanno dimostrato attraverso un esperimento che la quantità e la mobilità degli spermatozoi oltre al degrado del loro DNA diminuisce dopo solo 4 ore di esposizione alle onde elettromagnetiche del Wi-Fi. Questo studio è stato pubblicato sulla rivista Fertility and Sterility nel 2011.


Il Wi-Fi provoca stress al cuore
Se siete circondati da onde elettromagnetiche, potreste aver già avvertito un aumento della frequenza cardiaca. Uno studio condotto su 30 persone si è scoperto che alcune persone accusavano un aumento della frequenza cardiaca, mentre altre accusavano battiti anormali come l’extrasistole, dovuto uno stress emotivo.


Il Wi-Fi aumenta l’incidenza del cancro
Attraverso uno studio scientifico è emerso che alcuni animali esposti a forti radiazioni elettromagnetiche hanno avuto un’incidenza maggiore di progressione tumorale. Ancora non si hanno studi sufficienti condotti sull’uomo, anche se ci sarebbero alcune segnalazioni di casi sospetti su alcune neoplasie. Le onde Wi-Fi sono state classificate come potenzialmente cancerogene dall’OMS nel 2011. Da allora, gli studi hanno dimostrato che possono causare il cancro al cervello, alla tiroide, al sistema uditivo dell’orecchio e perfino ai genitali.


Una persistente esposizione elettromagnetica può causare l’EHS
L’EHS (Ipersensibilità ai campi elettromagnetici) è una patologia inverosimilmente grave ed è in crescente aumento negli ultimi anni in quando crea un danno tossico - immune al sistema immunitario. L’organismo esposto ad un persistente Campo Elettromagnetico reagisce scatenando una risposta infiammatoria molto grave. L’EHS è riconosciuta in Svezia come malattia invalidante, mentre Francia e Spagna sono in fase di validazione sanitaria. 




Proteggersi dalle onde Wi-Fi

 

In primo luogo, l’esposizione alle onde elettromagnetiche riduce il tasso di melatonina  (un ormone prodotto dalla ghiandola pineale, chiamato in gergo ormone del sonno). Pertanto assumendo prodotti con melatonina potrebbero aiutare a limitare gli effetti delle onde Wi-Fi. Nonostante il fatto che melatonina ed alcuni aminoacidi come L-Carnitina ci proteggono dalle onde elettromagnetiche, non offrono una protezione adeguata per lungo tempo. Quindi siccome, siamo perennemente circondati da onde elettromagnetiche sia nel lavoro sia in casa, l’unica prevenzione è allontanare i dispositivi wireless, come Smartphone con attivo il Thetering Wi-Fi, Modem-Router Wi-Fi, chiavette USB per Internet con funzione WLAN e soprattutto quando questi dispositivi non vengono utilizzati, si consiglia in ogni caso di spegnerli o disattivarne la funzione WLAN APN (punto d’accesso per Internet) soprattutto durante il riposo notturno.






Consigli pratici



  • Evitare di dare cellulari ai bambini, se non in caso di emergenza. Tollerato qualche SMS durante il giorno. I    bambini devono crescere e svilupparsi e le radiazioni producono danni celebrali più gravi rispetto agli adulti. 
  • Utilizzare auricolari tradizionali a filo (non quelli bluetooth). Il viva-voce è sempre      consigliabile;
  • In caso di presenza di segnale debole o di mancanza di campo, non effettuare chiamate. In questi casi       occorre più potenza radiante da parte del cellulare, con conseguenza di maggior radiazione subita;
  • Usare il cellulare il meno possibile in movimento, come ad esempio in automobile o in treno. Il rischio   costante di diminuzione e fluttuazione del segnale radio aumenta e in questi casi l’emissione di radiazioni   aumenta; 
  • Non tenete il cellulare vicino durante la chiamata. Le radiazioni emesse sono più forti. Per questa ragione   evitare di avvicinare il cellulare all’orecchio. Aspettare la risposta del destinatario prima di avvicinarlo. 
  • Non tenete il cellulare nella tasca dei pantaloni o nel taschino nella giacca. Le radiazioni emesse non sono   pericolose solo per il cervello, anche il cuore ed altri organi rischiano danni per una prolungata   esposizione. 
  • Cambiate spesso orecchio durante la conversazione. Ridurre la durata delle chiamate. Questo per dare   tregua sia al vostro cervello sia all’orecchio. In questi casi meglio utilizzare gli auricolari;
  • Se si ha una linea telefonica fissa. Preferire le video telefonate (Skype o VoIP) tramite computer collegato   al modem con cavo Ethernet, oppure utilizzare schede SIM per voce e dati posizionandosi vicino alle   finestre.
  • Non addormentarsi con il cellulare vicino alla testa. Dormire coi cellulari sul cuscino è pericoloso per il   cervello;
  • Scegliere sempre modelli che abbiano un basso valore di S.A.R. (Tasso di Assorbimento specifico di   Radiazione), che normalmente viene riportato sul libretto delle istruzioni di ogni Cellulare o Router. 


Sintesi tecnica dei dispositivi Wi-Fi 




Il Wi-Fi è l’acronimo di Wireless Fidelity, ossia fedeltà di connessione senza fili. Esistono diverse categorie di dispositivi Wi-Fi funzionanti sulla frequenza operativa dei 2,4 GHz e su quella dei 5 GHz (quest’ultimi maggiormente pericolosi), ma quelli che generano danni maggiori sono alcuni Modem-Router progettati da fornitori di servizi per telecomunicazioni (LINKEM, EOLO e FASTWEB) che emettono segnali Wi-Fi molto più forti rispetto alla Normativa vigente, con lo scopo di riuscire a comunicare a lunga distanza. In questi casi bisogna prestare più attenzione ed utilizzarli solo in caso di stretta necessità e soprattutto spegnerli quando non servono, ad esempio durante la notte.



Bisogna considerare che i fornitori di servizi privati (ISP/WISP) utilizzano ponti radio situati nelle periferie e spesso lontano dai centri abitati e quindi per stabilire un'adeguata navigazione internet, l’utente è costretto ad installare nella propria abitazione un’ulteriore Router wireless incorporato ad un’antenna esterna, andando così a peggiorare maggiormente la situazione sotto il profilo dell’inquinamento elettromagnetico. 

Il suggerimento è di allontanarsi e non sostare vicino a queste antenne particolari, poiché la potenza elettromagnetica emessa da questi dispositivi è maggiore dei Router tradizionali e soprattutto in relazione alla frequenza operativa molto elevata superiore a 3,5 GHz potrebbe causare problemi seri agli occhi generando cataratte in breve tempo. Motivo per cui conviene spegnere sempre queste apparecchiature quando non vengono utilizzate.





    Dispositivi wireless utilizzati dai alcuni servizi privati 


(LINKEM, EOLO, FASTWEB)




• Classe 1/a – Router esterno, munito di antenna con potenza di 20 W eirp per coprire distanze superiori ai 5.000 metri (Ampiamente fuori Normativa Europea)



• Classe 1/b – Router specifico, su licenza privata con potenza di 200 mW eirp per coprire distanze fino a 200 metri.(Fuori Normativa Europea)





                                                    Dispositivi wireless conformi alla Normativa vigente  



• Classe 1 – Router e chiavette USB con potenza 100 mW (eirp) per coperture massime di 100 mt in linea d’aria.



• Classe 2 – Auricolari Bluetooth con potenza mediamente di 3 mW per copertura massima di 5 metri.



•  Classe 3 – Mouse e tastiere Bluetooth a bassa potenza circa 1,5 mW per brevi istanze fino a 2 metri.




La normativa tecnica ETS 300-328 impone di non irradiare una potenza E.I.R.P. (Effectively Isotropic Radiated Power) superiore ai 100mW (equivalente a +20dBm). In linea di principio, tutti gli apparati per Radio Spread Spectrum, certificati ETS 300-328, non potrebbero erogare una potenza effettiva superiore ai 50mW (equivalente a +17dBm), questo perché l’antenna utilizzata aggiunge un certo guadagno in trasmissione che normalmente è sui 2,15dB di conseguenza la potenza E.I.R.P. trasmessa realmente salirebbe a circa 80mW. Se ad esempio si utilizzasse un'antenna con maggior guadagno stimabile sui 6dBi (come normalmente installata sui Router tradizionali) la potenza reale trasmessa salirebbe a circa 200mW e quindi abbondantemente oltre la Normativa vigente. 



La potenza E.I.R.P trasmessa è riferita alla potenza Effettivamente Trasmessa in maniera Isotropica, ossia in tutte le direzioni. Pertanto il valore espresso in potenza Weirp indica la potenza elettromagnetica erogata dall'impianto di trasmissione con incluso il guadagno in potenza dell'anntenna utilizzata.

Il valore indicato in mW indica la millesima parte della potenza di 1 watt (1000 mW = 1 Watt)













Alcune fonti di riferimento:
Istituto superiore di Hjallerup - Quotidiano Danese DR – Approfondimento scientifico Popular Science - ABC News by Kim Horsevad - Convegno su Campi Elettromagnetici e salute, must di Lecce - Codacons : Possibili rischi del Wi-Fi e del 5G - European Commission’s Scientific Committee on Health, Environmental and Emerging Risks (SCHEER) - Comitato Studio wireless di Udine: WI-FI nelle scuole, rischi significativi per la salute. Regione Basilicata codifica l’Elettro sensibilità come “malattia rara” in quanto affligge il 4% dei Paesi industrializzati ed il 30% in maniera inconsapevole (Dr. Magda Havas, PhD. https://magdahavas.com ). La Commissione dei Diritti Umani canadese attribuisce l'EHS all’esposizione ai campi elettromagnetici. Il Parlamento Europeo, nella risoluzione del 2009, richiama gli Stati membri a riconoscere l'Elettro-Sensibilità (EHS) come disabilità. Il Consiglio d'Europa, nella risoluzione del 2011, richiama all'applicazione del Principio di precauzione e alla necessità di creare zone neutre indicate come elettrosmog-free, prive di Campi Elettromagnetici.



                  Ancona; 09 Settembre 2018
              Comitato Studio Elettrosmog Marche
                               
                           Dott. Ing, Roberto Preziosi